CINEMA "A' L'ATTAQUE" DI ROBERT GUEDIGUIAN. -

Pubblicato il da tommasoliguori50

A'l'attaque.
Di Robert Guédiguian
                                                                                                davanti-al-garage.jpg
A Marsiglia, due sceneggiatori senza idee oziano con ansia:

“E se scrivessimo un film politico?”, propone uno

. “Cos’è un film politico?”, sfotte l'altro.

“È un film sui rapporti tra ricchi e poveri”.

Da questo punto in poi, il lavoro degli sceneggiatori si intreccia con le vicende della famiglia da loro ideata, i Moliterno, un tempo immigrati clandestini dall'Italia in Francia.

Il titolo A l'attaque!,all'attacco, sintetizza il messaggio anticapitalista espresso dal nonno di casa, un vecchio che canta a squarciagola in italiano Bella ciao per cullare il nipotino piccolo e che canta La società dei magnaccioni all'osteria con gli amici: “Certe volte si vince, certe volte si perde, ma bisogna sempre lottare. »

mano-sulla-bocca.jpgSi raccontano le vicende quotidiane del garage "Moliterno & Co." in cui Gigi e Jean-Do riparano le auto.

Il lavoro è duro: dodici ore al giorno per sei giorni a settimana.

Ma è meglio questo che la disoccupazione. Il direttore della filiale locale di una multinazionale sta però per affossare tutto.

Intende dichiarare fallimento per uscirne comunque senza danni.

Il Garage Moliterno è uno dei più forti creditori dell'azienda.

Se il fallimento viene accettato Gigi e gli altri finiscono sul lastrico.

Bisogna allora intervenire, usando anche un vecchio fucile.

Robert Guédiguian è un regista che meriterebbe di essere seguito anche da chi non la pensa come lui.


Robert Guédiguian

Regista francese.

Figlio di immigrati (il padre è armeno, la madre tedesca), trascorre la giovinezza in un quartiere operaio di Marsiglia.

Laureatosi a Parigi, incontra il regista R. Féret che lo instrada verso la regia. Esordisce con Dernier été (L'ultima estate, 1980), cui segue Rouge Midi (Mezzogiorno rosso, locandina-copia-21983) che racconta dall'interno la storia di una famiglia operaia.

Tutta la sua filmografia si configura come una sorta di epopea del proletariato: girati sempre con gli stessi attori, ambientati nel microcosmo del quartiere natio, i suoi film privilegiano l'aspetto politico all'interno di storie di gente comune.

Dopo avere rischiato l'invisibilità, gira Marius e Jeannette (1995), poetica storia d'amore ambientata nel variopinto mondo della Marsiglia degli emarginati, che mette d'accordo pubblico e critica; nel 1999 realizza La ville est tranquille.

L'ironico e simpatico A l'attaque! (2001), strutturato in forma metanarrativa, con due sceneggiatori che cercano gli ingredienti «giusti» per un film da premio, conferma la sua volontà di farsi cantore del proletariato. Passa quindi dal sociale al privato in Marie-Jo e i suoi due amori (2002) e abbandona temporaneamente il proletariato marsigliese per raccontare gli ultimi mesi di vita del presidente Mitterrand (interpretato da M. Bouquet) in Le passeggiate al Campo di Marte (2004).

Fonte:http://www.mymovies.it/biografia/?r=5384

 

 

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                                                                                                                bracciodiferro2

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