CINEMA :"LA VIA LATTEA" '68, un film di Luis Bunuel.

Pubblicato il da tommasoliguori50

bianco-e-nero-fucilazione-papa.jpgLa Via Lattea

 

di Luis Bunuel


Pubblicato da Roberto Fusco Junior
Ci sono pellicole che affrontano tematiche scottanti e che lo fanno in maniera irriverente. Luis Buñuel con La via lattea (1969) affronta un vero e proprio viaggio nell'insensata storia del cristianesimo. Una esplorazione nel fascinoso e assurdo concetto di integralismo. Tutti i film di Buñuel giocano sull'assurdità di certe situazioni, di certe classi sociali, di certe istituzioni, di certe regole. In questo film prende di mira con ferocia e ironia tagliente gli eventi religiosi che due vagabondi (Jean e Pierre) diretti da Parigi a Santiago de Compostela (dove era conservato il corpo dell’apostolo Giacomo) incontrano lungo il loro percorso. Sin dall'inizio i loro incontri assumono un aspetto mistico: appena usciti da Parigi incontrano un signore in mantello nero che parla come Gesù, indovina il loro luogo di destinazione, moltiplica i soldi di Pierre gesu-e-gli-apostoli.jpege profetizza loro due figli con una prostituta che chiameranno "Tu non sei il mio popolo" e "Non più misericordia". Da qui incontreranno bambini con le stigmate, preti pazzi scappati dal manicomio, comunità religiose dedite al sesso di gruppo, e poi collegiali che nel saggio di fine anno ripetono i canoni stabiliti dal Concilio di Braga contro Priscilliano ripetendo alla fine di ognuno «Su di lui anatema!», nobili di idee religiose diverse (uno è giansenista l'altro gesuita) che si sfidano a duello; queste scene che avvengono sotto gli occhi dei due protagonisti sono intervallate da altre scene di raccordo con protagonisti Gesù e i suoi apostoli, il marchese de Sade e altre ancora. La via lattea è un film meraviglioso che non si smette mai di ammirare. È spudorato, ma sempre attento a non uscire fuori strada. Tutti i termini religiosi che il film affronta e nomina esistono veramente e sono trattati con assoluta precisione e fedeltà storica. Insomma Buñuel non scopre niente di nuovo dalla sua analisi sul cristianesimo. Sono proprio le sue assurdità che lo colpiscono. Il surrealismo anche in questo caso gli torna utile e ci torna utile. Ogni interpretazione che possiamo dare alle scene del film non è mai sbagliata al cento per cento. verticale-locandina-copia-2.jpgOgni particolare del film ci colpisce e ci stuzzica il cervello. Un esempio per tutti: la gestualità con le mani di tutti i personaggi del film è simile: ce l'hanno i due protagonisti come i personaggi che incontrano così come ce l'ha Gesù nei flash back quando parla alla gente o guarisce i due ciechi. E che ne penserà Dio di tutto questo? Di tutte queste assurdità? Diceva Buñuel nel 1963: «sono profondamente e coscientemente ateo, e non ho nessun tipo di problema religioso. Anzi, attribuirmi una tranquillità spirituale di tipo religioso è innanzitutto non capirmi, e poi offendermi. Non è Dio che mi interessa, ma gli uomini».

 fonte : http://moviecinemania.blogspot.com

 

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