IL BRASILE E LA QUESTIONE "ETNICA". UN PASSATO DA DIMENTICARE. - (dal Brasile : Alberto Ravizzoli)

Pubblicato il da Alberto.ravizzoli@hotmail.com

Non sempre il Brasile é stato “accogliente” nei confronti degli immigranti. Una pagina molto triste e poco conosciuta del recente passato di questo paese, che addirittura é arrivato a “collaborare” col regime nazista e rimpatriare personaggi scomodi, soprattutto intellettuali di sinistra e di origini ebraiche.

Fu durante il governo del Presidente Getulio Vargas (1930-1945), diventato poi 211dOlgaBenario4.jpgdittatore nel 1937, che il Brasile mudificó la sua politica immigratoria.
Lo scopo dichiarato era quello di rendere piú “Bianca la popolazione brasiliana. Giá all´indomani del suo insediamento Getulio dichiarava:” il problema migratorio non puó piú essere visto dal solo punto di vista econômico, ma é opportuno che sai valutato anche sotto il suo aspetto étnico”.

Si aprivano cosi le porte ad uma serie innumerevole di interventi legislativi per migliorare le generazioni brasiliane future, partendo dalla valutazione delle “caratteristiche” umane degli immigranti, ossia selezionare in base ai risultati riproduttivi.
In quesata ottica erano considerati candidati ideali portoghesi e svedesi, mentre “inadeguati” erano orientali, negri, indigeni, ebrei ed in generale i “non bianchi” (per non parlare Del divieto assoluto di entrata nel paese di persone non piú in grado di riprodurre, portatori di deficienze fisiche o mentali).

La revisione costituzionale Del 1934 introdusse le prime restrizioni. A farne le spese i giapponesi, il cui contigente fu praticamente ridotto a zero.
La situazione peggioró a partire appunto dal 1937 (anno di nascita Del c.d. “stato nuovo”, meglio conosciuto come dittaura Vargas).
Ad una valutazione di carattere “étnico” si affiancó una di tipo político.
Lo scopo del regime non era solo quello di accelerare il processo di

“bianchizzazione” della popolazione, ma anche di plasmare l´opinione política degli immigranti ai desideri del regime.

Ancor di piú il portoghese era il candidato ideale.
Era di estrazione sociale bassa, abituato ad um modesto livello democrático ( il portogallo ai tempi era sotto la dittatura di Salazar), senza reparazione técnica.
In pratica il portoghese non era portatore di idee “dissolventi”,
come le definiva Getulio, al contrario di tedeschi, francesi, austriaci, olandesi, molto piú “intellettualizzati” e quindi pericolosi.

Per non parlare degli ebrei. I giudei erano classificati come “inassimilabili” e getulio-vargas-82.jpg“indesiderati”.
La dittatura era convinta che gli ebrei mai si sarebbero mischiati con la parte non Bianca della popolazione brasiliana ( al contrario dei portoghesi, che felicemente accettavano matrimoni “misti”!) e quindi non avrebbero contribuito a “sbianchettare” il brasile ( tra l´altro Getualio era convinto che i problemi ed i ritardi del Brasile erano riconducibili próprio alla
parte “nera” della popolazione!).

Il risultato di questa política migratória brasiliana ( piú preconcettuosa che razzista, in quanto gli immigranti di qualsiasi etnia giá residenti in Brasile non subivano alcuna restrizione o discriminazione) fu che nel período 1938/1941 solo i ricongiungimenti familiari tra ebrei
furono autorizzati. 9.000 in tutto, um décimo degli ebrei che entrarono ( e si salvarono dall´olocausto) nello stesso período negli Stati Uniti.

Putroppo non mancarono i casi di rifiuto del visto, che riguardarono per lo piú gli intellettuali ebrei dichiaratamente appartenenti alla terza Internazionale comunista, come nel caso della giornalista Olga Benario, che grávida, fu riconsegnata alle autoritá tedesche (1939) e morí nel 1942 nel campo di sterminio di Ravensbrück.

Ironia della sorte, fu próprio l´ex ministro degli esteri del governo Vargas, Osvaldo Aranha, a presiedere nel 1947 l´assemblea generale della ONU che approvó la spartizione della Palestina tra arabi ed ebrei, che dará inizio al processo di creazione dello stato di Israele (1948).

Dal Brasile Alberto Ravizzoli
Fonti bibliografiche:
Barros: Preconcetto ed educazione nel governo Vargas (1930-45), biblioteca Don Pedro II, 1987
Koifman: I rifugiati del nazismo, Record 2002
Skidmore: Bianco e nero: razza e nazionalitá nel pensiero brasiliano, Paz e terra, 1989.

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