GIAPPONE E NUCLEARE - (paola)

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Il Nobel per la pace Kenzaburo Oe dice:

"La costituzione giapponese ha sancito prima la rinuncia all’uso della forza, e poi “i tre princìpi antinucleari”:

-non possedere

-non fabbricare

-non far entrare armi atomiche in territorio giapponese.

Ideali fondamentali del Giappone postbellico".

Di fatto il paese ha ricostituito un esercito, e, gli accordi segreti presi negli anni sessanta con Washington, hanno consentito agli Stati Uniti di portare armi atomiche nell’arcipelago, svuotando di significato i tre princìpi.

E qui sta l’ambiguità del Giappone contemporaneo, una nazione pacifista che se ne sta al riparo dell’ombrello atomico statunitense. 

Dobbiamo augurarci che l’incidente alla centrale di Fukushima dia modo ai giapponesi di ripensare alle vittime di Hiroshima e Nagasaki, riconoscendo i pericoli dell’energia nucleare e mettendo fine all’illusione che le armi atomiche siano un deterrente efficace.

La Tokyo Electric Power (Tepco) dovrà rispondere della peggiore crisi nucleare del Giappone.                                                                       Manager Tepco - dopo esplosione                                                     Manager-Tepco---dopo-esplosione.jpg
È stata troppo rassicurante e ha abusato della sua posizione di monopolio.                                                                                                               
Nel 2003 ha dovuto spegnere i suoi 17 reattori, tra cui i sei di Fukushima, per un controllo straordinario dopo che si era saputo che aveva falsificato i dati sulla sicurezza.         Manager Tepco - dopo esplosione

Nel 2007 un sisma di magnitudo 6,8  gradi sulla scala Richter ha danneggiato gravemente l’impianto di Kashiwazaki-Kariwa.

La società ha poi ammesso che l’impianto, il più grande del paese, non era stato costruito per resistere a un terremoto di quella forza.

Nonostante gli errori della Tepco non è stato creato un sistema di controlli abbastanza severo.
In parte perché il governo ha voluto proseguire la politica nucleare nonostante la sfiducia di gran parte dell’opinione pubblica.

La conseguenza è stata una pericolosa collusione tra le autorità di controllo e il settore nucleare.
Superata l’emergenza il governo giapponese dovrà ripensare la sua politica nucleare.
L’opinione pubblica non accetterà più rassicurazioni generiche.
 
Il governo, inoltre, dovrà smettere di trattare i cittadini come bambini impauriti ai quali non si può dire la verità.
PILOTA Enola Gay
Come i terremoti, gli tsunami e le altre calamità naturali, l’esperienza di Hiroshima dovrebbe essere scolpita nella memoria.

Costruire reattori nucleari significa ripetere lo stesso errore, mostrando la stessa mancanza di rispetto per la vita umana.

È il modo peggiore di tradire il ricordo delle vittime dell’atomica.
 

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