Il tribunale commerciale di Mosca ha ordinato la vendita forzata delle azioni degli storici cantieri “Baltiysky Zavod”

Pubblicato il da paetomm@gmail.com

                                                                                         Varo-del-rompighiaccio-nucleare-San-Pietroburgo-2009.jpg                     Il varo del rompighiaccio nucleare "San Pietroburgo", nel 2009
 

Il tribunale commerciale di Mosca ha ordinato la vendita forzata delle azioni degli storici cantieri “Baltiysky Zavod” di San Pietroburgo, appartenenti a un oligarca in disgrazia.

Le azioni, appartenenti alla International Industrial Bank dell’oligarca Sergei Pugachyov, erano state offerte come collaterale alla stipula di un enorme prestito (oltre un miliardo di dollari) che la Iib aveva negoziato con la Banca centrale russa.

All’epoca Pugachyov, pietroburghese doc e amico intimo di Putin, era all’apice delle sue fortune e aveva anche avuto un seggio senatoriale in rappresentanza della remota repubblica autonoma di Tuva, in Siberia.

Ma in seguito le sue fortune sono girate al peggio: il fallimento di un gigantesco progetto edilizio sulla Piazza Rossa di Mosca lo ha lasciato in difficoltà; si sono poi aggiunti il fallimento di un’altra banca di sua proprietà, una conseguente inchiesta a suo carico per bancarotta fraudolenta, la perdita del seggio senatoriale “per inadempienze istituzionali” (non era mai andato a Tuva), la perdita dell’immunità parlamentare.

6555-large.jpgAnche la Iib era andata alla fine in default sulle sue proprie obbligazioni, perdendo con ciò la licenza di operare e fallendo. Conseguenza finale, l’ordine di vendita forzosa delle azioni messe a garanzia del prestito, azioni che costituiscono poco meno del 90 per cento del totale emesso e che ora finiranno al miglior offerente.

I Cantieri del Baltico sono una delle realtà industriali storiche di San Pietroburgo, essendo stati fondati nel 1856 (allora si chiamavano Cantieri Carr & MacPherson, dal nome dei proprietari) ed essendo rimasti in piena attività anche durante il periodo sovietico (col nome di Cantieri Ordzhonikidze).

Dalla fabbrica sono uscite oltre 500 navi da guerra (soprattutto) e civili, comprese le maggiori corazzate dell’età imperiale, i sommergibili e poi i rompighiaccio atomici degli anni sovietici; negli ultimi anni la sua attività è stata orientata principalmente sulle unità commerciali, grandi portacontainer, tanker e simili, ma dai cantieri sono anche uscite alcune fregate lanciamissili e altre unità militari minori.

Inoltre la fabbrica continua a produrre sistemi missilistici navali e componenti fondamentali per propulsori nucleari.

Incerto il destino dei Cantieri, che danno lavoro a circa 4000 dipendenti. Qualche settimana fa il vicepremier Dmitrij Kozak ha preannunciato l’intenzione del governo di dar vita a una nuova società a capitale statale che prenda in carico la gestione dell’azienda, considerata strategica.

 

fonte: http://blog.ilmanifesto.it/estestest/olivia

di Astrit Dakli


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